fbpx

Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

Informazioni sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

Febbre intermittente nei bambini: cause e cosa fare

Bambino con febbre intermittente

Il termine di “febbre intermittente” o “febbre ricorrente” nei bambini viene spesso utilizzato in modo confuso dai genitori (e talvolta, probabilmente, anche dai pediatri).

Da un punto di vista medico, infatti, questi termini indicano due tipi di febbre differenti con un andamento ben preciso. Vediamo di cosa si tratta, quali sono le possibili cause e cosa fare.

Febbre: definizione e tipologie

Per febbre si intende un aumento della temperatura corporea centrale che si manifesta quando, in risposta a vari stimoliun’area del cervello chiamata ipotalamo sposta verso l’alto quella che è la normale temperatura corporea.

La febbre può essere descritta in base:

  • al livello di temperatura raggiunto (ad es. lieve o moderata)
  • all’andamento della temperatura nell’arco della singola giornata (ad es. continua o intermittente) e alla durata.

Definizione della febbre in base alla temperatura corporea

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce come normale la temperatura corporea centrale compresa fra 36,5 e 37,5°C.

A seconda del valore di temperatura corporea raggiunta, la febbre è classificata come: 

  • febbricola, per temperature corporee fra 37,5 e 38°C;
  • febbre lieve, per temperature corporee fra 38 e 38.5°C;
  • febbre moderata, per temperature corporee fra 38.5 e 39°C;
  • febbre elevata, per temperature che superano i 39°C.

Definizione della febbre in base al suo andamento nel tempo

A seconda dell’andamento della temperatura nel tempo, si possono distinguere i seguenti tipi di febbre:

  • febbre continua, quando la temperatura si mantiene sempre al di sopra dei 37°C con oscillazioni giornaliere inferiori a 1°C;
  • febbre remittente, quando la temperatura rimane sempre al di sopra di 37°C anche se nel corso della giornata presenta oscillazioni superiori a 1°C;
  • febbre intermittente o periodica, quando si hanno accessi febbrili intervallati da periodi di temperatura normale a ricorrenza costante;
  • febbre ondulante, quando la febbre presenta il caratteristico profilo con graduale aumento giornaliero fino al raggiungimento di un massimo e poi diminuzione altrettanto graduale (per lisi) fino alla scomparsa;
  • febbre ricorrente, quando si ha una febbre continua o remittente della durata di alcuni giorni, che si alterna a periodi di pieno benessere di varia durata con passaggio improvviso da una fase all’altra. 

Tipi di febbre intermittente

Anche la febbre intermittente può essere a sua volta classificata in diverse tipologie.

L’intervallo di tempo che si verifica tra la fase febbrile e quella con temperatura normale (apiressia) può seguire infatti ritmi diversi, che permettono di distinguere la febbre intermittente in:

  • febbre intermittente quotidiana, quando l’alternarsi di un periodo con febbre e uno con temperatura normale si verifica nella stessa giornata;
  • febbre intermittente biquotidiana, quando si hanno due periodi con febbre e due con temperatura normale nell’arco della stessa giornata;
  • febbre terzana, quando la febbre è presente nel primo e nel terzo giorno e assente nel secondo;
  • febbre quartana, quando la febbre è presente nel primo e nel quarto giorno e assente nel secondo e nel terzo;
  • febbre quintana, quando la febbre è presente nel primo e nel quinto giorno e assente nel secondo, nel terzo e nel quarto.

Perché è importante osservare l’andamento della febbre nel tempo

La presenza di ritmi particolari fra gli accessi di febbre e i momenti in cui la temperatura corporea è normale può aiutare ad associare la febbre ad alcune particolari patologie.

Ad esempio nella malaria, a seconda del periodo di proliferazione del protozoo e alla sua ciclica emissione nel sangue si ha una febbre quotidiana, terzana (Plasmodium vivax – febbre il primo giorno, apiressia il secondo e febbre il terzo) o quartana (Plasmodium malariae – febbre il primo giorno, apiressia per due giorni e febbre il quarto).

Questo tipo di andamento è condizionato dal ciclo riproduttivo dei microrganismi che hanno provocato l’infezione.

Cause della febbre intermittente

La febbre intermittente può avere diverse cause, tra cui:

  • infezioni delle vie urinarie 
  • colangite ( infezione dei dotti biliari ) 
  • malaria
  • sepsi
  • tubercolosi
  • leishmaniosi viscerale 
  • malattia del sonno 
  • alcune neoplasie

Molto spesso, tuttavia, non è possibile risalire ad una causa precisa: in questi casi si parla di febbre intermittente idiopatica.

È invece un mito da sfatare il fatto che la febbre intermittente possa essere dovuta alla crescita in altezza del bambino (febbre di crescita).

Cosa fare in caso di febbre intermittente

Quando un bambino ha febbre è sempre opportuno fin dall’inizio:  

  • mantenere una buona idratazione  offrendo spesso liquidi a temperatura ambiente (acqua, tè, camomilla) un poco zuccherati, a piccoli sorsi, a volontà;
  • non coprirlo in maniera eccessiva (per permettere al corpo di traspirare e disperdere calore);
  • non forzarlo a mangiare se non ha appetito e offrire piccoli pasti facilmente digeribili;
  • impiegare farmaci antipiretici (paracetamolo o ibuprofene) solo quando alla febbre si associa un quadro di malessere generale.

In caso di febbre intermittente che va oltre la quotidianità è bene consultare il proprio pediatra perché possa programmare il percorso diagnostico-terapeutico più opportuno. 

Pediatra Libero Professionista a Cantù (CO). Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.