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Autosvezzamento: i rischi del “Baby Led Weaning”

Bambina svezzata con autosvezzamento

Cos’è l’autosvezzamento

L’autosvezzamento è una forma di alimentazione complementare che nasce in contrasto con la rigidità degli schemi e della modalità di somministrazione degli alimenti complementari tipica dello svezzamento tradizionale. Lo scopo è quello di fare in modo che il bambino possa imparare a mangiare, a distinguere le sensazioni di fame e sazietà e a conoscere i diversi cibi in autonomia, in un contesto accogliente e attento ai suoi gusti e alle sue preferenze.

Esistono tuttavia due diverse interpretazioni del concetto di autosvezzamento che spesso vengono erroneamente confuse tra loro:

  • l’italiana Alimentazione complementare a richiesta (ACR), che rappresenta la corrente “più moderata”;
  • l’anglosassone Baby Led Weaning (BLW), concettualmente traducibile in “autosvezzamento” vero e proprio, che rappresenta la corrente “più estrema” e che, come tale, suscita alcune riserve per i possibili rischi legati alla sua applicazione.

Autosvezzamento: come funziona l’Alimentazione complementare a richiesta

L’Alimentazione complementare a richiesta si è sviluppata in contrasto con i rigidi schemi dello svezzamento tradizionale. Tuttavia, tiene conto del fatto che il bambino (soprattutto nelle prime fasi dello svezzamento) non può non dipendere in parte dai suoi genitori.

Per questa ragione, mamme e papà vengono responsabilizzati non solo a rispettare tempi, gusti e preferenze espressi dal bambino, ma anche ad effettuare scelte corrette in campo alimentare, prestando attenzione alla scelta delle materie prime, alla loro preparazione e a alla loro somministrazione in forme sane, rispettose dell’ambiente e soprattutto non pericolose per il bambino. L’uso del cucchiaio e poi delle posate inoltre rimane preferenziale rispetto alla sola manipolazione dei cibi.

Autosvezzamento: come funziona il Baby Led Weaning

Il Baby Led Weaning (letteralmente “svezzamento guidato dal bambino”) si è sviluppato in Gran Bretagna principalmente come opposizione allo “spoonfeeding”, cioè ad una rigida modalità in cui il bambino riceve passivamente dal genitore quantità e tipo di alimento attraverso il cucchiaino.

A differenza dell’Alimentazione complementare a richiesta, quindi, il BLW forza all’estremo il concetto di autonomia alimentare, lasciando completamente al bambino la scelta di qualità, quantità e modalità di assunzione degli alimenti.

In particolare viene sottolineata l’importanza che il bambino possa esplorare, manipolare e portare autonomamente alla bocca il cibo con le mani. Ne derivano alcune preoccupazioni sui pericoli che questa applicazione “estrema” del concetto di autonomia può comportare, soprattutto nelle fasi iniziali del passaggio all’alimentazione complementare: dal rischio di soffocamento a quello di sviluppare carenze alimentari soprattutto qualitative, in particolare di ferro.

Pediatra libero professionista a Bergamo. Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

Le informazioni di tipo sanitario contenute in queste pagine non possono in alcun modo intendersi come riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico; per i casi personali si invita sempre a consultare il proprio Pediatra. I contenuti di queste pagine sono soggetti a verifica e revisione continua; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. amicopediatra.it non è responsabile degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni.